Bando IV Edizione

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Sabato 20 luglio

 

Compagnia “Teatropernoi” di Napoli

 

“Dottò, chi è papà? Patemo addò stà”

 

Due atti di Ernesto Mignano

 

La storia, ispirata ad una brillante commedia di di Ray Cooney, celebre commediografo britannico, dal titolo “Una caratteristica di famiglia”, è stata riadattata da Ernesto Mignano, rinomato attore partenopeo: Mignano ha abilmente “trasportato” il copione in un ospedale napoletano, prendendolo a pretesto per mettere in risalto in maniera ironica ed esilarante quello che normalmente tutti vediamo, quando abbiamo la sfortuna di entrare in un reparto ospedaliero. Traendo spunto da un lungo periodo di ricovero, l’autore ha riportato in scena situazioni paradossali e battute di “vero teatro”, ascoltate direttamente da medici, infermieri e compagni di stanza. La spontaneità, l’ingenuità ,la comicità dei personaggi riportati nella commedia, le situazioni che “sembrano” inverosimili, pongono l’accento sul drammatico ambiente ospedaliero napoletano e su come alcuni futili valori possano sembrare più importanti della salute dei pazienti.
La regia, affidata alla bravissima Marisa Mignano, ha esasperato volutamente il non senso e la caratterizzazione dei personaggi, caricando ancora di più il testo di spunti divertenti. Questo ha reso la trama della commedia comica, leggera e molto spesso esilarante.

 

Mercoledì 24 luglio

 

Compagnia “Media Musical” di Torre del Greco

 

“L’Anniversario”

Due atti di Pino Brancaccio

"L'anniversario" è una commedia in due tempi, dove le tensioni e la solitudine accumulate da due attempati genitori nella loro grande casa, un tempo condivisa con i quattro figli, determinano addirittura l'annullamento della festa per l'anniversario di matrimonio.
E' la sindrome del nido vuoto, della mancanza di progetti a creare attriti e nervosismi.
I due coniugi vivono di scontri, di ripicche, spinti irrazionalmente a trovare nei loro battibecchi una ragione di vita. Discutono animatamente e litigano per fatti accaduti anni addietro, per accaparrarsi il ruolo di protagonista della scena familiare.                                                                                        Ed in questo loro "quotidiano egoismo" a volte dimenticano le ragioni e le difficoltà vissute dai loro figli.
La loro ansia per questo giorno particolare, che è l'anniversario di matrimonio, arroventa ancora di più il menàge familiare, ed allora basterà un banale motivo perché la festa sia cancellata. Com’è consuetudine dell'autore, nella commedia albergano storie con tematiche di attualità e personaggi della più schietta tradizione teatrale.
Alla fine saranno i figli a risolvere l'inghippo familiare usando il bagaglio di tenerezza e di affetto che hanno ricevuto dai genitori. E' come se l'amore dato tornasse al mittente, E' come se l'amore, fluido tonificante e rigenerante, regnasse per sempre in un tempo circolare dove il passato e il futuro si congiungono.

 

Domenica 28 luglio

 

 

 

Compagnia “L’Improvvisata Compagnia” di Latina

 

 

 

“Ospedale degli infermi scalzi, stanza 327”

 

Due atti di Domenico e Massimo Canzano

 

 

 

La storia è ambientata in una stanza d’ospedale, la numero 327, in cui, a causa della perenne mancanza di posti letto degli ospedali partenopei, vengono ricoverati tre pazienti con patologie totalmente diverse l’una dall’altra; il primo è Salvatore Strummolo, in ospedale a causa di una frattura ad una gamba conseguente ad una caduta in motocicletta, Pasquale Malasomma, nato con una malformazione che gli ha causato la crescita di un terzo testicolo e quindi ricoverato per asportarlo, e Vittorio Brambilla, milanese, ricoverato per un trauma cranico e perdita della memoria conseguenti ad una caduta. Costretti ad una convivenza forzata, i tre fin dall’apertura del sipario, mostrano subito di non andare d’accordo anche per i motivi più banali, esasperando così la povera infermiera Carmela, costantemente indaffarata e di malumore per coprire anche i ruoli dei colleghi assenti. Lo staff medico è inoltre composto dall’infermiere Ciro Esposito, il quale, per “arrotondare lo stipendio”, assume le vesti di un vero e proprio venditore ambulante, commerciando giornali, riviste, accendini, sigarette e perfino cuscini di proprietà dell’ospedale e dal professor Speranzella,noto per essere il migliore dei primari.  La tranquillità dei pazienti però viene minata non solo dal personale dell’ospedale, ma anche da altri personaggi, come Teresa Callosa, moglie di Malasomma, per non parlare di Barbara segretaria, nonché amante del Brambilla, per arrivare a Carmine, complice di Stummolo, che renderanno il soggiorno dei tre sempre movimentato e frizzante.

 

 

Giovedì 1 agosto

 

Compagnia “Teatro Mio” di Vico Equense

 

“Condominio Palazzo Tamburrino”

Due atti di Bruno Alvino

 

Due giornate passate nell’atrio di un palazzo dove i condomini si incontrano e si scontrano sotto il controllo del saggio portiere Benito.
Due giornate che sarebbero state come le altre se non fosse intervenuto un fatto che neanche il Condominio poteva prevedere.
Due giorni che sconvolgono la vita del simpatico Dottor Sagliocco che pur riuscendo a metabolizzare gli inciuci del condominio relativi ad una sua supposta relazione con la vedova Tamburrino, non può e non vuole accettare una grande verità rivelatagli dal Ragionier Balestra, piombato nella vita del condominio a causa di una ….. colpevole dimenticanza del defunto architetto Tamburrino. La storia finisce…se finisce, o incomincia addirittura ma il Condominio continuerà a vivere le sue giornate quale microcosmo rappresentativo dell’umanità.

Mercoledì 7 agosto

 

Compagnia “A Zeza” di Sant’Agnello

 

“Pupetta stira e ammira”

Due atti di Domenico e Massimo Canzano

 

La vicenda si svolge a Napoli e racconta una giornata particolare della famiglia Sepe, titolare della lavanderia “Pupetta stira e ammira”, dal nome della proprietaria. La data è il 30 Giugno del 1984, il giorno in cui la società Calcio Napoli acquistò il mitico giocatore Diego Armando Maradona.

Gennaro Sepe grandissimo tifoso del Napoli non può che vivere questa giornata con grande trepidazione, dimenticando e prestando poca attenzione e poco peso a tutto ciò che gli accade intorno, fino all’inverosimile.

 

Domenica 11 agosto

 

Compagnia “Ma chi m’ ‘o ‘ffa fà” di Giugliano

 

“La reliquia di Santa Giacinta”

Due atti di L. Medusa

 

In una immaginaria parrocchia di paese, il Parroco Don Armando e il sacrestano Peppe ‘o mieze prevete’ sono in aperto contrasto per l’importanza che quest’ultimo riveste nei confronti dei compaesani. La parrocchia è abitualmente frequentata da due bigotte: Carmela e Rosetta che vedono continuamente e in ogni luogo la manifestazione di miracoli e apparizioni di Santi e Madonne. Nonostante tutto, l’ambiente è dominato dalla tranquillità finchè, accidentalmente, non compare Juta, una prostituta straniera, in cerca di aiuto e succube di Tore ‘o sparatore’, guappo del paese. La presenza di Juta scatenerà una serie di circostanze, molto divertenti, che la porteranno a dover assumere le sembianze di Santa Giacinta, grazie a una magnifica trovata del sacrestano. Esilaranti colpi di scena arricchiscono il divertimento finale.